giovedì 26 novembre 2009

I teleperloni

Nella composizione: Enrico Ruggeri (a sinistra), Maurizio Decollanz (al centro), Roberto Giacobbo (a destra).

Sono tre fra i più noti tele-Perloni della televisione italiana.

A Maurizio Decollanz (programma Rebus su Odeon TV) abbiamo già dedicato una Perla che gli è valsa anche la nomination al Premio Perlone 2009, in rappresentanza dell'intera categoria dei teleperloni.

Enrico Ruggeri, cantante, è conduttore del programma Mistero su Italia Uno, Roberto Giacobbo ha diretto il programma Voyager su RAI Due e ha anche pubblicato un libro sulla "fine del mondo", prevista per il 2012 da una diffusa teoria basata sul calendario degli antichi Maya.

Cos'hanno in comune i tre "personaggi"? Lo sfruttamento della curiosità e della sostanziale ignoranza del telespettatore medio su certi argomenti, per proporre teorie e misteri tanto avvincenti e affascinanti quanto fondati su vere e proprie corbellerie.

In questo non c'è poi nulla di strano: sia su questi argomenti che su molti altri abbondano giornalisti e scrittori che propinano quotidianamente una marea inarrestabile di idiozie mascherate come "servizi", "inchieste", "approfondimenti".

Da Kennedy a Ustica, dal terrorismo all'uranio impoverito, è tutto un fiorire di miti e leggende presentati come inquietanti rivelazioni.

Una disinformazione bella e buona, perché è ben raro che questi servizi, dopo aver descritto e illustrato le teorie più allucinate, si preoccupino di sbugiardarle come meritano.

Sarebbe come se un prestigiatore rivelasse i trucchi delle proprie magie: non potrebbe più ripeterle e danneggerebbe anche i suoi colleghi.

Un mercato che tira, insomma. Giacobbo ha pensato bene di sfruttarlo con un libro dedicato alla leggenda della fine del mondo nel 2012, ultimo di una lunga serie dedicata a presunti misteri e mondi perduti, dalle piramidi ai templari.

Buon senso vorrebbe che chi propaganda simili teorie fosse tenuto ben lontano dall'informazione pubblica, e invece Giacobbo è stato persino nominato, recentemente, vice-direttore di RAI Due.

Soldi, fama, successo: e ci meravigliamo che le teorie complottiste godano di tanto credito?

E che dire degli sconcertanti servizi di Ruggeri? L'esclusiva intervista alla "donna rapita dagli alieni" è tutta un programma...
Ne riportiamo alcuni passaggi, perché simili Perle dovrebbero costituire un patrimonio dell'intera umanità:

Ruggeri: "Ti portavano via fisicamente?"
Donna: "Fisicamente. Scendeva un cono di luce..."
Ruggeri: "E ti prendevano fisicamente... ti toccavano..."
Donna: "Sì, il cono di luce paralizza, praticamente, perdo completamente consapevolezza..."
Ruggeri: "Della gestione del tuo corpo..."
Donna: "Sì... e vengo trasportata..."
Ruggeri:"Risucchiata..."

E leggiamo assieme qualche riga delle ultime pagine del libro di Giacobbo sul 2012:

"Ma come è possibile che qualcuno in passato, per esempio Nostradamus o gli stessi Maya, abbia avuto certezza di che cosa sarebbe accaduto in un lontano futuro?

... solo chi ci è stato, solo chi arriva da quella data, solo chi tra 400 anni avrà la tecnologia per viaggiare a ritroso nel tempo. Assurdo? Lo penso sinceramente anch'io, ma le mie certezze hanno tremato quando una serie di illustri professori mi ha spiegato che viaggiare nel tempo è teoricamente possibile...

E allora continuando a far viaggiare la fantasia perché non pensare che qualcuno abbia già fatto un viaggio indietro nel tempo, dal 2400 a ritroso fino a prima dell'epoca di Nostradamus...

E allora quelle che avete letto in questo libro sono solo curiose profezie e possibili coincidenze di un futuro che non si può conoscere o sono il frutto di libri di storia del 2412?"

Il libro si chiude con questa scenetta immaginaria:

«Mamma, che giorno è oggi?»
«È il 21 dicembre, Leo, venerdì.»
«È l'ultimo giorno...»
«Di scuola? Sì, quest'anno siete fortunati.... avrete due giorni in più di vacanza in questo 2012...»
«Ma quale scuola, mamma... è l'ultimo giorno del mondo.»
«Che dici, come ti vengono queste idee?»
«Non è una mia idea, è la profezia dei Maya!»
«Sono solo leggende, Leo...»
«Eppure tutto sembra coincidere...»
«Dai, andiamo, finisci la tua colazione o faremo davvero tardi...»
Leonardo si alza, si avvicina alla finestra, scosta la tenda, guarda il cielo...
«Mamma, papà correte a vedere... che bella luce!...»

Sarà mica il cono di luce degli alieni di Ruggeri?

Pensate alla vita di un povero cristo che si beve queste fandonie. Esce di casa la mattina con il terrore di essere avvelenato dalle scie chimiche, rientra alla sera con l'incubo di essere risucchiato da un cono di luce e sodomizzato da una banda di alieni in calore, e la sua speranza di vita si ferma al 2012...

Che credano o no alle idiozie che propinano, noi pensiamo che questi "giornalisti" dovrebbero andare a zappare un bel po' di terra assieme a chi li propone e li sostiene... ma è solo una nostra opinione, beninteso.

Ringraziamo i numerosi lettori che ci hanno inviato tantissime segnalazioni sulle "imprese" dei tre teleperloni. Non possiamo elencarli perché sono davvero tanti. Molti di loro hanno espresso il proprio disappunto per non aver candidato anche Giacobbo e Ruggeri al premio Perlone 2009 ma le segnalazioni su Decollanz sono state numericamente schiaccianti e a noi toccava l'onere di un'ingrata selezione tra i numerosi candidati.

giovedì 19 novembre 2009

Anche Mazzucco sul Dark Side!

Proprio una settimana fa, avevamo dedicato una Perla ai complottisti che hanno preso sul serio il documentario-beffa The Dark Side Of The Moon, e adesso i nostri attenti lettori ci segnalano che anche il super-complottista Massimo Mazzucco ne aveva parlato sul suo sito Luogocomune.

Lo shot in apertura di questa Perla mostra appunto l'articoletto pubblicato da Mazzucco.

L'ex regista sostiene che il documentario è pura disinformazione, mirata a ingannare lo spettatore e a produrre il risultato finale di mettere in ridicolo la teoria complottista degli sbarchi lunari falsificati.

La faccenda è curiosa.

Il documentario di William Karel, infatti, è una vera e propria beffa che serve a dimostrare come - manipolando e decontestualizzando spezzoni di interviste e di dichiarazioni - si possa ingannare lo spettatore facendogli credere che i protagonisti dicano determinate cose, che in realtà non hanno mai detto.

Karel ha voluto dimostrare le subdole tecniche della disinformazione, ossia proprio quelle tecniche ampiamente utilizzate da Massimo Mazzucco e altri complottisti.

Ad esempio nel video Inganno Globale, Mazzucco fa credere che un testimone dica di aver visto un missile schiantarsi contro il Pentagono, laddove il testimone sta dicendo, invece, di aver visto l'aereo.

Abbiamo quindi un produttore di disinformazione (Mazzucco) che accusa Karel (che ha prodotto un documentario per dimostrare la disinformazione) di fare disinformazione!
Assurdo e ridicolo, ma non ci meraviglia affatto perché Mazzucco ci ha ormai abituati a tutto.

Ma leggiamo qualche passaggio dell'articolo su Luogocomune:

"... i livelli di bugia e di verità, di storia e di fiction, di invenzioni plateali e di distorsioni impercettibili sono talmente tanti, nel film di Karel, da rendere il suo documentario una delle più complesse e sofisticate operazioni di disinformazione nella storia della comunicazione."

Veramente Karel ha dimostrato quanto possano essere sofisticate le operazioni di disinformazione di gente come Mazzucco...

"L’efficacia di questa diabolica macchina narrativa, capace di rivelare le verità più nascoste come di nascondere quelle più eclatanti, è moltiplicata da un ulteriore velo di incertezza, che è determinato dalla preparazione specifica dello spettatore sull’argomento dei viaggi lunari : si va da un estremo nel quale uno spettatore meno preparato potrebbe teoricamente prendere per vero tutto quello che passa sullo schermo, … … ad uno in cui lo spettatore più smaliziato si accorge presto dell’inganno, e finisce per comporre una sua mappa della verità, tanto più intricata quanto maggiore sia la sua conoscenza dell’argomento."

Ma questa è proprio la tecnica che il film ha voluto sbugiardare!
E' la tecnica di Mazzucco, e gli spettatori dei suoi film reagiscono esattamente così.
Gli spettatori meno preparati (che fanno la gioia di Mazzucco), infatti, cascano come allocchi davanti alle corbellerie propinate dal regista, mentre quelli più competenti e attenti non tardano a rendersi conto della verità.

E infine, Mazzucco conclude:

"... Resta infine da notare come questo capolavoro di disinformazione sia arrivato proprio nel periodo in cui la NASA cerca in tutti i modi di rilanciare i “viaggi lunari”, e si prepara a chiedere fondi ingenti per finanziare un nuovo ciclo di “imprese spaziali”, nelle quali l’ultimo obiettivo, naturalmente, sarà quello di portare uomini sulla Luna."

Innanzitutto il lavoro di Karel è un capolavoro di informazione: apre gli occhi agli spettatori più beoni e fa comprendere quanto sia facile ingannarli.
Capiamo che la cosa debba dare parecchio fastidio a un "videoprestigiatore" come Mazzucco.

Vien da chiedersi però se Mazzucco l'abbia mai visto questo film, e quando.
Infatti il suo articolo è di agosto 2009, e afferma che il documentario di Karel è uscito giusto quando la NASA "si prepara a chiedere fondi ingenti"... ossia ora.
Ma il documentario di Karel non è uscito adesso. E' uscito nel 2002!
Ottobre del 2002, per l'esattezza, con il titolo Operation Lune.

Qualcuno fa notare a Mazzucco il "refuso":

SpikeZ: "Occhio Massimo, questo finto documentario è vecchissimo. L'avevo visto nel 2001 o 2002 (non ricordo in effetti) e nella versione che avevo visto io, alla fine del filmato, ci sono i bloopers. Da li si capisce che tutti leggevano un copione. Non è un caso che The dark side of the Moon è catalogato come Mockumentary".

Mazzucco: "infatti, è del 2001, come dice la prima dì frase dell'articolo .
E' da allora che hanno cominciato a girare le prime voci di un "ritorno sulla luna" ".

Ma come, "infatti"?
Vero che la prima frase dell'articolo di Mazzucco dice che il documentario è del 2001... ma pare proprio che Mazzucco non abbia fatto mente locale su quanto egli stesso ha scritto.
E che fa ora? Rigira la frittata.
Dalla richiesta di "fondi ingenti" adesso passa al girare delle "prime voci".

La verità è che Mazzucco ha scritto che il documentario era uscito nel 2001, ma poi si è scordato di quanto aveva scritto (per mentire ci vuole buona memoria...) e pur di sostenere che il lavoro di Karel è disinformazione, lo ha collocato nella fase temporale di oggi, con la NASA impegnata in una nuova e grandiosa campagna di esplorazione spaziale.

Altro che "prime voci".
E il bello è che anche il 2001 è una data sbagliata. Il documentario di Karel, infatti, è del 2002.

Insomma, Mazzucco non sa nemmeno di cosa stia parlando, e la sensazione è che non si sia nemmeno accorto dei "blooper" menzionati da SpikeZ.

E la profonda ignoranza di Mazzucco sull'argomento è ulteriormente confermata quando Mazzucco tenta ancora di argomentare la propria tesi:

Mazzucco: "La moglie racconta, come dice l’articolo, che Kubrick decise di fare lui le riprese dopo aver visto la sciatteria di quelle fatte dalla CIA. Che quella sia la verità lo dubito.
nel frattempo, curiosasmente, ha fato passare la faccenda che il marito abbia girato i filmati lunari.
Voglio dire: se suo marito non ha mai avuto niente a che vedere con i filmati lunari, perchè mai scomodarsi ad ammetterlo, "anche se solo per gioco"? "

Pazzesco. La vedova di Kubrick partecipa alla beffa per sbugiardare i complottisti... e secondo Mazzucco questa sarebbe una dimostrazione che Kubrick ha davvero inscenato i finti sbarchi lunari!

Mazzucco... la signora Kubrick vi ha preso per i fondelli, voi complottisti da quattro soldi. Vi ha riso in faccia. Fattene una ragione.

E ancora:

Mazzucco: "Pochi si sono chiesti come mai Kubrick abbia potuto filmare gli interni del bombardiere di “Stranamore” in un VERO bombardiere militare".

Certo. E quei pochi che se lo sono chiesto sono evidentemente complottisti ignoranti.
Infatti Kubrick non ha girato il suo film all'interno di un vero bombardiere, ma di un simulacro che si era costruito!

Dalle memorie dello scenografo Ken Adam:

"Il personale dell'aeronautica che visitò il set pensò che fossimo stati piuttosto accurati. Rimasero stupiti dal realismo del B-52 - la struttura del cockpit, le leve dei comandi, gli indicatori, e il CRM, che era un dispositivo a prova di errore per richiamare i bombardieri nel caso in cui lo show fosse stato annullato. Ci procurammo un sacco di informazioni dal Flight Magazine e da Jane's. Le autorità statunitensi non ci furono molto di aiuto a causa di quello che seppero sull'intento satirico del film". (Link).

"It was very difficult to make the B52 because it was all so secret - we had no collaboration from the US. We got most of our information from aviation magazines like Flight and Jane". (Link).

Quindi non sono mai entrati in un vero bombardiere B-52. Lo hanno ricostruito sulla base delle informazioni trovate su riviste (Flight Magazine) e libri (Jane's).

Mazzucco non sa nemmeno questo.
Ma spara insinuazioni e corbellerie con la faccia tosta di sempre.

E sul suo forum, a parte qualche rara eccezione rappresentata da alcuni debunker buontemponi che vanno lì per divertirsi, la massa dei caproni gli crede!

Proprio quello che Karel ha voluto dimostrare!

Si ringrazia D.C. per la segnalazione.

giovedì 12 novembre 2009

Il lato oscuro della mente... dei complottisti!

The Dark Side Of The Moon, oltre che un notissimo album dei Pink Floyd è il titolo di un documentario "beffa" realizzato dal regista William Karel e presentato il Francia nel 2002 con il nome di Operazione Luna.

Ma che ha fatto esattamente Karel?
Ha montato una serie di filmati e interviste a diversi personaggi molto famosi (politici, militari, astronauti, direttori della CIA, familiari di defunti), estrapolandoli dal loro contesto originale in maniera tale da far sembrare che sostengano la tesi del Moon Hoax, la teoria complottista secondo cui l'uomo non è mai stato sulla Luna e tutte le missioni Apollo sono state girate in set cinematografici ricreati appositamente sulla Terra.

Il montaggio è fatto in maniera estremamente efficace, e qualsiasi spettatore poco preparato è spinto a credere che NASA e CIA abbiano organizzato il grande raggiro avvalendosi del famoso regista Stanley Kubrick, per poi eliminare tutti i testimoni, Kubrick compreso.

Solo alla fine del film si scopre la verità: il regista mostra le vere interviste, rivelando che i protagonisti del filmato parlavano di tutt'altre faccende.

Karel ha voluto dimostrare come sia facile, con un paziente lavoro di taglia-copia-incolla, ingannare lo spettatore e mettere in bocca a testimoni e protagonisti, affermazioni che essi non hanno mai fatto: esattamente la tecnica utilizzata dai complottisti (basti guardare Inganno Globale del regista Massimo Mazzucco per averne una dimostrazione efficace).

A dire il vero, la stessa tecnica è utilizzata anche da parecchi registi "impegnati": un esempio per tutti è rappresentato dai film di Michael Moore.

Quello che nemmeno William Karel avrebbe potuto immaginare, però, è che qualcuno avrebbe utilizzato la stessa tecnica proprio su di lui: tagliando l'ultima parte del film, infatti, i complottisti lo hanno diffuso come prova delle loro teorie!

Lo shot in apertura proviene da Youtube, dove un certo Massimova si è preso la briga di inserire l'intero film in sei spezzoni, tranne l'ultimo, che rivela il trucco.

Massimova ha inserito il film all'incirca un anno fa, ma ancora continua a credere che quello sia un documentario vero, e non un mockumentary, come gli americani chiamano queste produzioni.
E questo nonostante numerosi utenti di Youtube gli abbiano fatto notare il ridicolo errore.

Insomma... Karel ha voluto dimostrare l'idiozia dei complottisti... ma i complottisti si sono dimostrati ancor più idioti di quanto lui sia riuscito a dimostrare.

Nessun problema per Massimova, in ogni caso: troverà senz'altro le porte aperte, anzi spalancate, su siti come Luogocomune, dove potrà discutere e scambiarsi pacche sulle spalle con un sacco di utenti che hanno il suo stesso Q.I..

Si ringrazia Davide Bertolini per la segnalazione.

giovedì 5 novembre 2009

Premio Perlone 2009: i candidati!

Eccoci finalmente all'avvio delle elezioni del Premio Perlone 2009, il trofeo più ambito dai complottisti.

Siamo giunti alla terza edizione del nostro concorso, e anche questa volta saranno i nostri lettori a decidere chi ha meritato il titolo di Perlone 2009.

Quest'anno abbiamo deciso di saltare la fase delle "primarie", per cui andrete direttamente a votare i candidati finalisti.
Per la loro selezione abbiamo considerato vari aspetti, tra i quali l'esito dei concorsi precedenti, le segnalazioni che ci avete mandato via mail, la quantità di Perle prodotte.

Il risultato è una lista di 8 candidati, tutti di ottima levatura complottista.

Vediamoli assieme:

Massimo Mazzucco, responsabile del sito Luogocomune e produttore di pseudo documentari copia-taglia-incolla, è ormai una presenza assidua nel nostro stupidario e ha già vinto l'edizione 2007 del Perlone, consegnato sul suo stesso sito.
Superfluo presentarlo e tesserne gli elogi: è un complottista a 360 gradi, dalle missioni lunari all'11 settembre, dagli omicidi Kennedy agli uragani, tutto è un complotto.

Impossibile citare tutte le numerose Perle che ci ha regalato, ma una delle più belle resta quella in cui ha scambiato il sito Shon per il sito NASA, che da sola basta a scolpire il suo nome nella storia del complottismo.

Ma Mazzucco va oltre la tradizione storica: nel 2009 ha continuato a sfornare Perle su Perle, a produrre video e a scrivere corbellerie sul suo sito, dedicandosi con particolare impegno a propagandare la teoria dell'ex medico Tullio Simoncini che il cancro è un fungo e si può curare con un po' di bicarbonato.
Un grande e ancora attualissimo complottista, fedele nei secoli.

Il secondo candidato è un altro classico del cospirazionismo: Rosario Marcianò, alias Straker, il più tenace e allucinato sostenitore italiano del complotto delle scie chimiche, che scrive su diversi blog, tra i quali il noto Tanker Enemy.

Vincitore del Perlone 2008, consegnatogli personalmente durante una conferenza, Marcianò è sempre impegnatissimo a sfornare corbellerie di ogni sorta, anche se quest'anno gli abbiamo dedicato poco spazio.

Rosario Marcianò non è soltanto scie chimiche: è anche UFO, medicine alternative e tante altre idiozie assortite.

Al terzo posto troviamo un'altra nostra vecchia conoscenza, il baffutissimo Giulietto Chiesa, produttore di una delle più grosse bufale cinematografiche di tutti i tempi: Zero, il filmetto in cui sostiene che gli attentati dell'11 settembre 2001 furono una gigantesca messinscena.

Chiesa continua ad essere un complottista molto apprezzato dai lettori e anche nel 2009 ha contribuito al nostro stupidario con notevoli Perle.
Ex europarlamentare, giornalista, scrittore, Chiesa ha un sito personale omonimo ed è fra le colonne portanti di Megachip, portale specializzato nella disinformazione.

Nonostante l'età avanzata e l'aria sempre un po' imbronciata, su Giulietto Chiesa si può sempre fare affidamento: ogni volta che parla e scrive fioccano bellissime e gustosissime Perle da immortalare.

Al quarto posto troviamo Pier Paolo Murru, di cui mostriamo il ricco curriculum nel settore dell'elaborazione videografica. Murru è entrato nel circo dei complottisti qualche anno orsono, con una complessa analisi che a suo dire dimostrava che alcuni fotogrammi dei filmati delle telecamere del Pentagono che avevano ripreso l'impatto del volo American 77 erano stati "truccati" per nascondere la natura dell'oggetto che aveva colpito la struttura.
All'epoca Pier Paolo Murru scriveva con il nick Pier69.
La sua analisi conteneva errori di partenza molto grossolani: i fotogrammi dell'attacco al Pentagono, infatti, permettono di verificare che fu effettivamente il volo American 77 a colpire la struttura; Murru non ha tenuto conto delle caratteristiche delle videocamere che hanno ripreso l'attacco. Perfino il supercomplottista Massimo Mazzucco contestò le analisi di Murru!
Sta di fatto che Murru decise improvvisamente di ritirare il suo "dossier", fece sparire ogni riferimento al proprio curriculum e dopo un po' di tempo tornò sulla scena con una nuova verginità, nella veste di Tuttle.
Il nuovo Murru, però, aveva cambiato teoria complottista: adesso sostiene che il Volo 77 ha sorvolato il Pentagono senza colpirlo e qualcos'altro ha causato i danni fisici che conosciamo, compreso l'abbattimento dei pali di illuminazione e il danneggiamento di un generatore elettrico e di un muretto collocati lungo il percorso.
Pensate un po': per qualche ragione che solo il cervello di Murru considera verosimile, la CIA avrebbe fatto sorvolare il Pentagono dal Volo 77 (o altro aereo simile) e lo avrebbe colpito con qualcos'altro, inscenando contemporaneamente l'abbattimento dei pali e gli altri danni esterni, quindi avrebbe disseminato la zona di rottami e cadaveri e poi avrebbe falsificato gli esiti degli esami del DNA...
Una persona munita di un minimo di capacità intellettive chiederebbe: scusate, ma non facevano prima a far schiantare direttamente il Volo 77 contro il Pentagono, anziché farlo passare a qualche centimetro sopra il tetto?
Ma Murru (e un certo numero di suoi fan, come Rivers e Sertes) non si pone nemmeno la questione, e per dimostrare la sua teoria si affida a testimonianze che collocherebbero la rotta del velivolo qualche metro più a nord rispetto alla rotta ufficiale... fingendo di ignorare che quelle stesse testimonianze affermano che l'aereo si è schiantato contro il Pentagono e non l'ha sorvolato!
Per questo splendido lavoro, Murru si è guadagnato la candidatura al Perlone 2009.

Il quinto candidato è un amministratore di Wikipedia, Piero Montesacro (questo è il suo nick, non è il suo vero nome), che presentiamo nell'elenco come portabandiera del peggio della Wikipedia italiana, ossia di tutti quegli utenti e amministratori che inseriscono nelle voci enciclopediche (o permettono che altri lo facciano) informazioni false o fuorvianti allo scopo di propagandare il proprio punto di vista. Questi individui, che spesso hanno buona cultura e capacità dialettica, sfruttano la fame di validi "contributor" che affligge la versione nostrana dell'enciclopedia libera per crearsi spazi di potere e far passare le ideologie più aberranti: complottismo, antisemitismo, negazionismo dell'Olocausto, apologia del terrorismo, ecc...
Grazie alle amicizie - consapevoli o meno - intessute dopo anni di presenza su Wikipedia, tali soggetti hanno intessuto una vera e propria rete di complicità e assistenza reciproca con altri amministratori e utenti, per cui l'enciclopedia "libera" si è trasformata in una oligarchia nella quale perfino le regole vengono cambiate per sostenerne il potere, quando serve.

Per verificare quanto abbiamo appena scritto, basterà leggere con attenzione le nostre Perle archiviate sotto i tag Piero Montesacro e Wikiperla.

Abbiamo poi Claudio Del Lungo, assessore al Comune di Firenze, che rappresenta quella parte del mondo politico che spreca i soldi dei contribuenti italiani per inseguire le più assurde corbellerie del mondo complottista, e in particolare quella delle "scie chimiche", vera leggenda paranoica che sostiene che le scie degli aerei nei cieli (semplice vapore acqueo) sarebbero pericolose sostanze chimiche e/o biologiche rilasciate nell'aria (sotto gli occhi di tutti e con la complicità di milioni di persone nel mondo) per scopi misteriosi (controllo del clima, controllo della popolazione, diffusione di agenti patogeni...).
Segue a ruota Maurizio Decollanz, sfigatissimo conduttore del programma televisivo Rebus trasmesso dalla rete nazionale Odeon TV.
Anche in questo caso la candidatura di Decollanz ha valore puramente simbolico, infatti, è espressione dei tanti (troppi) giornalisti e delle innumerevoli trasmissioni televisive che si dedicano a propagandare teorie senza capo né coda, ingannando una moltitudine di spettatori (spesso paganti): scie chimiche, fine del mondo, autoattentato dell'11 settembre, e così via.
Infine, abbiamo Antonella Randazzo, eroina alla quale invero abbiamo dedicato una sola Perla quest'anno, e tuttavia il suo blog è sempre ricco di corbellerie appena sfornate che abbracciano il mondo della politica, della storia, del complottismo, del signoraggio...
Ogni settimana nella mail riceviamo decine di segnalazioni che purtroppo non abbiamo potuto sviluppare sulle nostre pagine e ci è sembrato giusto rendere merito alla Randazzo e ai nostri lettori che ce ne segnalano puntualmente le uscite, con la candidatura al Premio Perlone.

Le votazioni si chiuderanno il 20 dicembre, per cui avete tutto il tempo per esprimere le vostre preferenze. Raccomandiamo di evitare di tempestare il canale di voto con voti multipli: dai log siamo in grado di rilevare i "trucchetti" e di depennare i voti non validi. Comprendiamo la vostra passione per i beniamini preferiti, ma crediamo sia più bello assegnare il Premio Perlone a chi si è guadagnato il riconoscimento del maggior numero di lettori, senza forzature.


Vi ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione a cui ci avete abituati in questi anni e vi auguriamo buon voto.


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