martedì 5 febbraio 2008

La Perla sotto la Palma

Le palme son galeotte...

Capita infatti che qualche giornalista scambi una palma per un grosso "scoop", ma anziché finire tra gli esempi di grande giornalismo da Premio Pulitzer, finisca tra gli esempi di giornalismo da... Perla!

E' quello che è accaduto a Gianluca De Feo, de "La Repubblica", che in un articolo del 30 gennaio 2008 scopre il mistero di una innocua palma disegnata su un automezzo del contingente italiano in Afghanistan, e subito costruisce una grande rivelazione: quella palma sarebbe nientedimeno che un simbolo nazista, precisamente quello del famigerato Afrika Korps del leggendario generale Rommel.

Il mezzo, ritratto nella fotografia, è saltato in aria su una mina, ma i suoi occupanti si sono salvati.
Merito della IVECO, industria italiana che ha progettato e costruisce questo nuovo modello di fuoristrada, studiato per assicurare la miglior protezione possibile ai nostri soldati.

Il buon De Feo avrebbe dovuto chiedersi se davvero quel disegno stampigliato alla vista di tutti su uno dei portelloni, all'esterno, avesse un significato ideologico, considerato che era esposto con la massima noncuranza sulla fiancata del mezzo.

Avrebbe potuto chiedere lumi a qualche esperto, indagare qualche minuto, verificare com'era fatto davvero il simbolo dei reparti di Rommel...

Niente da fare. De Feo ha subito concluso che 2+2 fa dieci, ed ha intitolato il suo articolo "Battaglione Rommel", scrivendo, tra le altre cose:

"In Afghanistan sognando El Alamein. Perché sembra proprio che i commandos delle forze speciali italiane vadano in missione con la palma dell'Afrika Korps dipinta sulle jeep. Sì, il simbolo inconfondibile dei reparti di Rommel che portarono la bandiera hitleriana alle porte del Cairo".

Signor De Feo...
una palma è una palma... un cammello è un cammello... una lampada a olio è una lampada a olio...
e difatti questi tre simboli sono tutti presenti sugli automezzi dei nostri soldati:


I simboli, infatti, servono solo a identificare rapidamente le unità appartenenti allo stesso reparto, specialmente di notte, quando si usano i visori notturni.

Una spiegazione facile facile, sig. De Feo, bastava chiedere. Fare giornalismo non significa pubblicare tutto quello che passa sulla scrivania, peraltro arricchendolo di ipotesi fantasiose. Non diciamo che uno debba prendersi la briga di andare in Afghanistan per vedere come stanno le cose, ma almeno un paio di telefonate, una ricerca su Internet... no eh?

Tra l'altro, il simbolo dell'Afrika Korps è proprio diverso: guardi qua che croce uncinata c'è sulla palma!

Il concetto dovrebbe essere chiaro: una palma è una palma. Una palma con la croce uncinata è il simbolo dell'Africa Korps. Una palma senza la croce uncinata è solo una palma. Sull'automezzo italiano c'è la palma. Non c'è la croce uncinata.
Su altri automezzi c'è il cammello. E' un cammello. Non è pubblicità alla Camel.
2+2 fa 4, sig. De Feo, non 10.

Ovviamente, non sono mancati gli echi replicanti. E chi poteva essere fra i primi a trangugiarsi questa bufala?

Naturalmente Mazzucco!

Il quale, con il suo solito stile truffaldino, non esita a metterci del suo.

Leggete infatti cosa scrive in questo articolo (il grassetto è nostro):

"L’articolo di Repubblica ha il chiaro sapore della denuncia, definisce il fatto un “giallo”, e lo caratterizza come “inquietante”: una jeep dell’esercito italiano è saltata su una mina lungo una strada dell’Afghanistan - fortunatamente senza creare vittime – e la portiera rimasta spalancata del mezzo blindato ha rivelato al suo interno il simbolo dell’Afrika Korps."

Mazzucco... Mazzucco...
Ma persino nel riportare una simile bufala non riesci a trattenerti dall'infilarne un'altra?

Secondo te il simbolo sarebbe dipinto all'interno della portiera?

Qualche problemino oculistico, per caso? Si vede benissimo che è dipinto all'esterno!
Persino il De Feo nel suo articolo precisa che il simbolo è dipinto "sulla fiancata"!

Evidentemente per Mazzucco è stata troppo forte e irrefrenabile la tentazione di far credere che la portiera si è aperta "svelando" qualcosa che doveva restare nascosto!

E invece quel "qualcosa" era tutt'altro che nascosto.
Ed era tutt'altro che il simbolo dell'Afrika Korps.

Insomma, nulla di nuovo sotto il sole... anzi, sotto la palma!

Mazzucco conferma ancora una volta i suoi metodi e con il suo articoletto riesce persino a fare peggio di De Feo!

Avremmo voluto dedicare questa Perla al De Feo, ma Mazzucco gliel'ha decisamente soffiata.

Ecco lo shot della Perla mazzucchiana:


Tra i vari commenti al suo articolo, scopriamo che c'è anche quello di una nostra conoscenza: Sigmatau.

Sì, proprio lui, il gran matematico, esperto delle ombre e di fisica nucleare, colui che sostiene che foto e video della tragedia del World Trade Center sarebbero stati scattati e ripresi in orari diversi rispetto a quelli indicati, e che le Twin Towers sono state distrutte da un'esplosione nucleare.

Dopo tanti mesi, improvvisamente scopriamo che Sigmatau è anche un illustre storico e stratega, nonché un fine generale.

Rommel, la Volpe del Deserto? Un pivello, a confronto di Sigmatau.

Leggiamo cosa scrive:

"Da studioso [alquanto dilettante però...] di Storia Militare sono sempre stato convinto che la 'fama' di Rommel come comadante sia stata assai sopravvalutata fino al punto di farne un autentico 'mito'. In realtà a lui e solo a lui si deve la sconfitta in due delle tre battaglie veramente decisive della seconda guerra mondiale sul fronte europeo: El Alamein e la Normandia. Venendo alla prima delle due, la battaglia che significò senza appello la sconfitta definitiva dell'Italia, bisogna dire che essa fu combattutta un due fasi, la prima alla fine di agosto e la seconda alla fine di ottobre del 1942. Nessuno storico [o quasi...] rileva che fu il mancato sfondamento del fornte inglese nella prima fase della battaglia [quella combattuta alla fine di agosto...] a decretare le sorti dell'intera campagna in Nord Africa. In detta battaglia Rommel commise a mio parere due decisivi errori...

a) ripropose il solito 'tema', attacco a sud con sucessiva conversione verso nord, 'mossa' da lui sempre usata in tutte le precedenti occasioni e perciò ampiamente prevista da Montgomery...

b) non pensò di utilizzare le divisioni di paracadusti messe a sua disposizione [una italiana, la Folgore, e una tedesca, la Student...] per un aviolancio alle spalle delle linee inglesi, un 'diversivo' che poteva rivelarsi decisivo..."

Capito Rommel? Se ci fosse stato Sigmatau, con un aviolancio ti risolveva la situazione.

Come dici? Eri a corto di aerei per fare l'aviolancio?
Ma di cosa vai blaterando...

Eh? Non avevi una divisione paracadutisti ma una semplice brigata, la Ramcke?
Uff... sempre le solite scuse bislacche!

Sigmatau sì che avrebbe risolto tutto: avrebbe vinto la campagna d'Africa e già che c'era avrebbe respinto anche lo sbarco in Normandia e conquistato Mosca.
Un aviolancio qui, un diversivo lì, et voilà, la guerra è vinta.

Sigmatau, un consiglio spassionato: fai qualche ripasso.
Ad El Alamein le forze di Rommel non arrivavano a 100.000 uomini con meno di 500 carri armati, mentre quelle di Montgomery ammontavano a oltre 220.000 uomini con più di 1.300 carri armati. E Montgomery godeva pure della superiorità aerea con il doppio di velivoli!


Altro che "diversivo"...

...'mazza che stratega!

Ma da quale circo saranno scappati certi soggetti?

Note storiche sulla battaglia di El Alamein:

Ordine di battaglia, El Alamein, ottobre 1942

Guerra in Nord Africa, 1942

El Alamein la battaglia decisiva

La battaglia di El Alamein



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