lunedì 26 novembre 2007

Se questa è una donna... anzi due!

Bellissima Perla di Blondet, quella segnalataci da un nostro lettore.

Risale all'aprile di quest'anno, ma è troppo bella per lasciarla stare, e fa in tempo a partecipare alle votazioni del Perlone del 2007.

In questo articolo, Blondet se la prende con una donna di ferro, una vera megera, a sentir lui.

Vediamo cosa scrive:


Nel 2002, Salahuddin era stato visitato a Teheran da una giornalista, Ira Silverman, «producer investigativo» della televisione NBC News.
Il lavoro della Silverman, ebrea, era quello di scoprire storia difficili e inchieste scottanti.
Per capire il genere, è stata la Silverman a imbastire per la NBC la (falsa) storia dei tentativi di Saddam Hussein di farsi la bomba atomica; lei ha preparato le inchieste sullo scandalo BCCI, la banca controllata dalla CIA e coinvolta nell’Iran-contra, e così via.
Ha intervistato Salahuddin per il New Yorker, e per lo stesso periodico ha rintracciato e intervistato un latitante famigerato, «Fat Larry» Iorrizo, ricercato dagli USA per aver evaso centinaia di milioni di dollari di tasse sui carburanti.
Oggi lavora ad uno sceneggiato-verità, dal titolo «Intaglio» (in italiano nel testo), in cui racconta come astutissimi terroristi - naturalmente islamici - si finanzino stampando banconote false da 100 dollari, praticamente identiche alle autentiche.
In ciò, la Silverman ha collaborato con un ex agente dei servizi segreti, Steve Berthold.
E’ anche molto attiva nell’American Jewish congress.
Insomma, una donna-chiave nell’apparato di ricerca e disinformazione mediatica contiguo al Mossad.
Difatti, tornata da Teheran, la Silverman ha scritto per il New Yorker un ritratto a tutto tondo su Salahuddin, affermando che la sua cattura «sarebbe un trionfo per il diritto americano», ma aggiungendo che «dal punto di vista dell’intelligence» il latitante «è più utile se lasciato sul posto», perché ha accesso ai circoli dell’apparato iraniano e a quanto pare anche con gente che conta in Afghanistan.
Non stupirà sapere che la Silverman è stata una buona amica sia di Shoffler, sia di Robert Levinson.

Non c'è dubbio che Blondet debba conoscerla molto bene, questa donna terribile.

Produttrice per la NBC, intervistatrice di Salahuddin, attiva nell'American Jewish Congress.

Bene.

Un consiglio per i maschietti: se vi capita di incontrare Blondet, camminate spalle al muro.

Perché, vedete, Ira Silverman è un uomo.

Anzi due.

Infatti Ira Silverman è un produttore e giornalista della NBC (oggi "in pensione") ed è lui che ha intervistato Salahuddin.

Trovate tutto in questo articolo del Financial Times:

In 2002, Ira Silverman, a former NBC chief investigative producer, went to Tehran to meet Mr Salahuddin and wrote about him in the New Yorker magazine. He noted that his capture "would be a triumph for law enforcement ", but also argued that "from an intelligence perspective " he would be "more useful left in place " because of his access to the inner circles in Iran.

Mr Silverman was also a friend of Mr Levinson and Mr Shoffler. Acquaintances believe he introduced Mr Lev­in­son to the fugitive with a documen­tary in mind. Mr Silverman declined to be interviewed for this article.

A US official, who asked not to be named, said US authorities also suspected that Mr Levinson was on a media mission. He did not name Mr Silverman.


E in questo elenco di giornalisti:

Ira Silverman is a retired television producer who worked at NBC News serving as investigative producer for the "NBC Nightly News with Tom Brokaw" and a writer and producer of award-winning documentaries and special reports. He was the recipient of two Emmys, two Dupont-Columbia Awards, two Overseas Press Club awards, the Peabody, and the Polk.

E in questa presentazione di congressisti:

Ira Silverman
Senior Producer, NBC News; Peabody Award Recipient for his reporting on B.C.C.I.

Invece, Ira Silverman che Blondet nomina come attivista nell'American Jewish Congress, è un'altra persona, un omonimo, maschio pure lui. E' morto addirittura nel 1991, ed era vice-presidente dell'American Jewish Committee, come spiega questo articolo del New York Times:

Ira Silverman, a influential leader of major Jewish groups who was the executive vice president of the American Jewish Committee from 1988 until last July when illness forced him to resign, died yesterday at Roosevelt Hospital. He was 46 years old and lived in Princeton, N.J.

Perla davvero incredibile, che non abbisogna di ulteriori commenti.


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