martedì 23 ottobre 2007

Il White Plane di Ashoka

Spesso i complottisti non si accorgono di fare domande idiote e di riuscire perfino a rispondersi da soli.

Ce ne offre un lampante esempio il buon Ashoka, al secolo Marco Bollettino, con questa Perla di articolo dedicato al "mistero" dell'aereo di emergenza E-4B che, dopo gli attacchi dell'11 settembre, sorvolò l'area di Washington sotto gli occhi di migliaia di persone.

Ashoka inizia l'articolo ponendo un primo grande dubbio:

.... la commissione non si è occupata di quell'aereo perché l'argomento non era stato “ritenuto importante”".

Eppure proprio lui, nel passaggio precedente, cita una frase di John King dalla CNN:

“Ho sempre pensato che questi aerei servissero proprio a quello, cioè da centro di controllo per gli attacchi dell'11 Settembre al nostro paese”.

E pare una cosa logica. Quegli aerei servivano come posti di controllo volanti per le emergenze, si era verificata un'emergenza, quegli aerei erano decollati.

Ma Ashoka non riesce a vedere la risposta che si è dato da solo, vede solo quella frase e la interpreta come se quegli aerei avessero coordinato e controllato gli attacchi!

E' proprio una deformazione mentale, c'è poco da fare...

E insiste. Infatti scrive:

"Tutto ciò nonostante il Pentagono, la FAA ed il Secret Service non abbiano alcuna spiegazione sul perché quell'aereo stesse sorvolando la Casa Bianca, subito dopo l'attacco al Pentagono ed una ventina di minuti prima che arrivassero i caccia fatti decollare da Langley".

E ancora una volta si dà la risposta da solo:

"Se Air Force One può essere accuratemente descritto come una "Casa Bianca volante", l'E-4B potrebbe essere considerato un Pentagono di riserva".

E quindi, Ashoka? Proprio non ci arrivi?
L'E-4B è un "Pentagono di riserva" e guarda caso stava volando proprio su Washington D.C., ossia proprio dove, poco prima, un aereo da 100 tonnellate aveva colpito e sconquassato il Pentgono, che era stato evacuato.

Il Pentagono è fuori uso, si manda in volo il "Pentagono di riserva".
Più semplice di così.

Ma Ashoka non ce la fa, non ce la fa proprio a vedere la risposta che lui stesso s'è dato...

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